La settimana di contrattazioni appena terminata recupera il movimento ribassista della settimana precedente e va a rompere le resistenze in area 2800 aggiornando i massimi da inizio 2019 sopra i 2830 punti.

Il “market muover” della prossima settimana è molto probabile che sarà la FED che dovrà fornire diversi chiarimenti in merito alla politica monetaria USA. Intanto l’indice americano riprende la sua marcia inarrestabile e nella settimana che in molti aspettavano come quella che avrebbe dovuto confermare l’inversione del trend ha aggiornato i propri massimi lasciandosi alle spalle l’area di resistenza compresa fra 2815 e 2820.
Se durante la prossima settimana i prezzi dovessero rimanere sui livelli attuali, non al di sottodimensionato area 2825, allora potremo aspettarci un prosecuzione del trend che, in ottica long, può portare i prezzi a raggiungere i target a 2500 punti prima, ma soprattutto 2866 e poi 2880 dove, magri, aspettare la formazione di un modello di inversione.
l’analisi delle medie supporta la visione long del trend, in particolare il grafico Daily mostra che i prezzi sono sostenuti dalle medie a breve (ME9 e ME20) e che ormai si trovano ben al disopra della Media a 200 periodi situazione, quest’ultima, che aveva, praticamente sempre, contraddistinto il trend dell’S&P500 e che non si verificava più da inizio ottobre 2018.
In ottica di un movimento short prestiamo attenzione particolare alle medie a breve: solo un inversione della loro pendenza accompagnata dai prezzi che gli rimangono al disotto, potrà far presuppore un ritracciamento dei prezzi sui supporti che si sono appena formati.