La forza di un trend, cioè la capacità di uno strumento di riprendere l’impulso direzionale dopo la fine del ritracciamento così da poter generare nuovi massimi, si misura secondo l’analisi tecnica utilizzando Fibonacci. Ne sono convinti soprattutto i trader sui future americani che la chiamano la “Golden-rule di Fibo”. In pratica, il ritracciamento non deve oltrepassare il livello di 38,2%, numero tanto caro al matematico Pisano, per poter considerare il trend in atto ancora forte. Da una settimana l’indice S&P 500 sembra aver trovato una base in area 3810 sulla quale ne è scaturita una fase di turbolenza tutt’ora in corso: segno che lo scontro tra i rialzisti e i ribassisti si è intensificato proprio su un livello così cruciale. Se proviamo a tracciare Fibonacci sul grafico settimanale (vedi immagine sotto), partendo dal minimo di marzo 2020, mese in cui i mercati hanno cominciato a reagire all’ondata di panico legata al Covid e lo agganciamo al massimo dello scorso gennaio 2022, si evidenzia nettamente che il 38,2% di ritracciamento cade proprio in area 3810, minimo dal quale sembrerebbero essere scattate le ricoperture dopo i pesanti ribassi. Quindi solo la conferma della tenuta di area 3800 ci potrebbe consentire di riaccumulare posizioni sull’azionario americano. Al contrario, una violazione al ribasso del supporto piomberebbe l’indice verso il nuovo target ribassista in area 3500 e si certificherebbe il trend ribassista di lungo periodo.
Edoardo Liuni