Con l’hard Brexit lìindice Ftse UK potrebbe toccare i 5.555 euro rispetto agli attuali 6.000 euro. Con quale criterio si ipotizza tale prezzo fair value? Ovviamente le componenti dinamiche sono due. 1) il valore dell’equity 2) il valore del cambio (forex).
La migliore proiezione statistica del futuro è una analisi del passato: cosa è successo al Ftse UK dall’introduzione dell’euro ad oggi?
- Nel 2000 l’indice toccava i massimi a 3.967 euro per scendere a 2.250 euro nel 2003 quindi con un drawdown del -43%
- Nuovi top nel 2007 a 4.556 euro e successivo drawdown a 3.900 euro (valore vicino ai top del 2000) nel 2003 quindi, in termini percentuali, di -14,4%
- Nuovi top nel 2018 a 7.000 euro e nuovo drawdown con il covid a 4.070 euro, un -42% simile per intensità a quello del 2000
Nel 2015 il Ftse UK arrivò a 3.920 euro e nel mese della Brexit (giugno 2016) arrivò a 4.400 euro quindi non sotto i minimi 2015. La Brexit ha portato da 4.000 euro dell’indice nel 2015 agli attuali 6.000 euro, quindi un +50% di valore. Ovviamente si tratta di mercati finanziari, non di economia reale che gli stessi anticipano, “drogati” dall’enorme massa monetaria immessa dalle Banche Centrali dal 2009 ad oggi che è confluita principalmente sui mercati finanziari e meno sull’economia reale. Ipotizzando una “Hard Brexit” il cambio potrebbe tornare ai top storici a 0,98 o addirittura alla parità; l’azionario potrebbe tornare a testare la trend line rialzista di lungo in zona 5.700 sterline. Dal 2000 l’euro si è rafforzato sulla sterlina e il Ftse UK ha seguito una trend rialzista simile per pendenza con top a 4.000 euro nel 2000, 4.500 euro nel 2007 e 7.000 euro nel 2018. Se le cose andassero male si potrebbe ipotizzare un nuovo drawdown simile a quelli storici precedenti che proietterebbe l’indice dai 6.000 euro attuali a 3.420 euro (-43%).
Guido Gennaccari