Il re degli investitori, Warren Buffett, è riuscito a trasformare 100 dollari del settembre 1997 in 1.052 dollari attuali tramite le azioni della Berkshire, contro un valore dello SP500 di 427 dollari in quasi 25 anni. Ovviamente, trascurando gli effetti inflattivi, l’extra-rendimento della gestione attiva dell’oracolo di Omaha è schiacciante, anche se ha avuto un brevissimo periodo di underperformance a ridosso dello scoppio della bolla dot.com.
C’è sul mercato un gestore o uno strumento finanziario che abbia fatto meglio? Sicuramente tra le small caps, che però non fanno testo, ci sono molteplici casi di successo ed extra-rendimento. C’è però un titolo, il più grande per capitalizzazione US e mondiale, che ha toccato il top performance di 90 volte i rendimenti di Buffett. Apple, leader di settore, azienda quotata a maggior capitalizzazione mondiale, segue la view di Buffett: il numero uno dell’indice azionario più importante al mondo è numero uno anche per crescita, la concentrazione del rischio premia addirittura 74 volte i risultati di Buffett di oggi.
Il lungo periodo premia i migliori ma, non scordiamoci, alcuni leader sono scomparsi nel tempo perché non sono riusciti ad adeguare il business e i margini, scomparendo con incredibili fallimenti.
Guido Gennaccari